La didattica online… una strada difficile che ci permetterà di crescere!

Quattro chiacchiere con le insegnanti della scuola primaria

Uno sguardo positivo alla didattica online

Stiamo vivendo un momento straordinario, nulla è più come prima e le nostre paure sono molte… eppure ogni momento di crisi porta con sé incredibili possibilità di innovazione e di crescita!

In queste settimane abbiamo dovuto reinventarci, imparare ad utilizzare strumenti nuovi, insegnare ai nostri bambini come destreggiarsi in un mondo che non ci permette di toccarci ma allo stesso tempo lotta per trovare il modo di tenerci vicini.

Il mondo della didattica online oggi è una realtà imprescindibile! Le classi 2.0 sono partite avvantaggiate, ma tutti stiamo imparando in fretta, “Necessitate Virtute”!

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Marilena, Milena, Linda, Nadia, Cristina e Federica, insegnanti della scuola primaria della provincia di Modena, speriamo che il nostro piccolo contributo vi aiuti a sentirvi meno sole… e perché no, a trovare qualche spunto interessante che vi aiuti a destreggiarvi meglio nel mondo della didattica online!

Quali sono gli aspetti più negativi di questa situazione… e quali soluzioni hai trovato?

1. La didattica online ed il rapporto umano

Grande protagonista in questo momento è il problema del rapporto tra bambini e insegnanti ma anche tra i bimbi stessi.

Tutte le insegnanti con cui abbiamo parlato si sono mostrate molto preoccupate a questo riguardo. I bambini si sentono molto soli ed è difficile ricreare l’ambiente di classe tramite gli strumenti della didattica online.

C’è chi sente che il rapporto umano sia completamente scomparso ma c’è chi lancia qualche seme di positività!

La maggioranza delle insegnanti con cui abbiamo parlato, hanno scelto di dividere le classi in piccoli gruppi. Il lavoro è molto, ma allo stesso tempo si ottengono ottimi risultati sul fronte del rapporto ed anche per quanto riguarda i risultati dei bambini.

Ma cosa fare per aiutare i ragazzi a sentirsi meno soli e a mantenere il senso di comunità così importante per loro?

Marilena ha scelto di dedicare il sabato pomeriggio ad una merenda virtuale, tutti insieme! I suoi bambini sono molto legati a lei, così mentre i piccoli mangiano e chiacchierano tra loro, lei ha scelto di partecipare alla videochiamata sorseggiando il suo amato caffè.

Milena invece, al termine della lezione, abbandona la videochiamata e lascia che i ragazzi chiacchierino tra loro!

Le vie sono tante: basta anche solo non eliminare il momento della ricreazione!

Dividere le classi in gruppi più piccoli permette anche di arginare le problematiche dovute dalle differenze di carattere fra gli studenti. I più timidi si sentiranno più al sicuro e riusciranno forse a trovare il coraggio di partecipare di più, sia nei momenti di lezione che in quelli di semplice conversazione.

Federica, a questo riguardo, ci racconta come il suo Team abbia scelto di creare delle finestre didattiche dedicate ai bambini in difficoltà. Questo permette loro di poter avere un momento di scambio personale con le maestre e di ricevere un aiuto in più, sia a livello didattico che morale.

Linda, che segue il metodo Montessori, ci ha fatto anche riflettere sul fatto che i bambini hanno un linguaggio speciale che permette loro di aiutarsi in modo efficace. Il lavoro di gruppo è importantissimo per loro, è attraverso questo che crescono ed imparano a risolvere i loro dubbi in maniera autonoma.

Nadia ci racconta che ciò che più le dispiace è che i bambini di quinta non avranno la possibilità di chiudere questo ciclo come meritavano. La conclusione della scuola primaria è un momento importante per i ragazzi che,dopo aver passato cinque anni insieme, dovranno affrontare un grossissimo cambiamento a settembre.

La speranza è quella di riuscire a ritrovarsi, tutti insieme, per salutarsi come si deve e rendere questo passaggio il più dolce possibile.

2. Il Feedback

Ad accomunare tutte, c’è anche la preoccupazione dovuta alla mancanza di un feedback rispetto alla reale comprensione degli argomenti spiegati e non solo! I bambini trovano le lezioni interessanti? Al di là della effettiva restituzione, stanno imparando qualcosa? Come dice Milena: “ci si trova a preparare una lezione dovendosi poi proiettare nelle case dei singoli bambini, cercando di pensare alle differenze ed alle problematiche che potrebbero influire sull’efficacia di ciò che si cerca di fare”.

Milena e Linda, ci raccontano di compiti eseguiti alla perfezione e si chiedono quanto del lavoro venga svolto dai bambini e quanto invece siano i genitori ad aiutare, forse troppo, i loro bimbi!

Allo stesso tempo però il materiale arriva, i compiti vengono svolti e come ci racconta Nadia: “gli esercizi svolti dai ragazzi stessi diventano la base di alcune lezioni in streaming, dedicate alla risoluzione di problemi ed alla correzione di errori.”

Marilena, d’altro canto, ci racconta che, grazie alla didattica online, i suoi bambini sono maturati moltissimo! Il rapporto e la collaborazione con i genitori è molto importante in questo senso, ma nel suo caso i bambini sono estremamente precisi nella restituzione e sono sempre in orario per le loro lezioni.

Nonostante le difficoltà, quello che abbiamo percepito è che la maggior parte delle maestre sono felici di vedere come i ragazzi stiano imparando a destreggiarsi e stiano acquisendo sempre più autonomia.

Come ci racconta Cristina: “uno dei vantaggi di questa situazione è che stiamo imparando a muoverci in un mondo nuovo, che resterà e che un giorno potremo integrare alla didattica classica. I bambini stanno imparando a conoscere gli strumenti della tecnologia e ad utilizzarli in modo efficace!”

Quali sono stati gli elementi di preoccupazione più grande rispetto alla necessità di seguire il programma?

“Il programma? Si adatta alla situazione!”

Cristina, che quest’anno non segue nessuna quinta, racconta che la sua preoccupazione più grande riguarda i bambini che già avevano difficoltà. Entriamo qui nell’ambito delle differenze sociali e culturali.

Il problema più grande riguarda le famiglie che non disponevano delle apparecchiature necessarie alla didattica online… ma ci sono anche famiglie che tendono a non mettere l’istruzione dei ragazzi in cima alla lista delle priorità.

Non va sottovalutato nemmeno il fatto che i bambini con difficoltà nell’apprendimento stanno vivendo un momento di estrema difficoltà.

A questo riguardo, Linda ci racconta che: “nonostante il metodo Montessori preveda un riadattamento costante del programma, purtroppo molte attività sono state rimandate. I ragazzi non possono più lavorare in gruppo e quindi i lavori di ricerca non possono essere mandati avanti, altrimenti non sarebbe possibile garantire quell’autonomia di pensiero così importante per i ragazzi.”

Fortunatamente la maggior parte delle insegnanti ci raccontano che il più del lavoro è già stato fatto durante la prima metà dell’anno. Si lavora molto per consolidare quanto appreso.

Nadia si assicura sempre di riprendere tutti gli argomenti. In particolare, per quanto riguarda l’Inglese, comincia sempre le sue lezioni facendo domande ai bambini, così da controllare che ricordino ciò che hanno imparato durante l’anno.

Fortunatamente il decreto 388 ha permesso di modificare il programma ministeriale, riducendolo in base alle priorità dei ragazzi.

Marilena si concentra sui macro-indicatori, sa che non potrà finire tutto! Ci invita a riflettere sull’importanza di portare ciò che iniziamo a conclusione. Piuttosto che tentare di fare tutto e lasciare poi ogni cosa a metà, ha scelto di concentrarsi su ciò che spera di poter portare a termine.

Le cose importanti

“Non siamo perduti e non siamo soli”, è importante ricordarlo!

Ciò che ci ha fatto sorridere è vedere che lo spirito di collaborazione è presente! Non solo tra insegnanti ma anche tra maestre e genitori.

Non sarebbe possibile sopravvivere in questa situazione se mancasse il dialogo… e fortunatamente nella maggior parte dei casi questo non manca!

Così come non manca il desiderio di imparare e aggiornarsi, trovando sempre soluzioni efficaci!

Stiamo imparando ad utilizzare strumenti nuovi e, come racconta Cristina: “non poter più fare affidamento sul semplice libro di testo ci ha insegnato a cercare materiale, applicazioni e spunti sempre nuovi, senza abbandonare concetti importanti quali l’intreccio delle materie e delle competenze!”

Sempre Cristina ci ha parlato di percorsi interattivi che uniscono arte, musica e italiani, i quali sarebbero forse passati inosservati in una situazione normale.

Nel prossimo articolo vi racconteremo come le insegnanti con cui abbiamo parlato svolgono le loro lezioni. Vi parleremo delle applicazioni che utilizzano, sperando di potervi dare qualche spunto interessante ed utile! Vi promettiamo un post pieno di idee e consigli!

Come sapete, il nostro desiderio è quello di creare un ambiente, seppur virtuale, di condivisione, che vi faccia sentire meno soli e che possa diventare uno spazio di scambio. Se desiderate fare quattro chiacchiere con noi, per raccontarci la vostra esperienza o anche per chiedere qualche consiglio, vi invitiamo a parlare con noi, a chiamarci o a scriverci!La nostra porta è sempre aperta!

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  1. […] Ringraziamo nuovamente Milena, Marilena, Linda, Nadia, Cristina e Federica per il contributo che hanno dato alla realizzazione di questi due articoli! Vi siete persi il primo, cliccate qui! […]

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